L'Anaciclosi

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edo24
view post Posted on 12/5/2011, 20:01




POLIBIO & L'ANACICLOSI



Polibio, storico greco del III secolo a.C, nelle Storie, tracciò un percorso storico delle forme di governo fino a quei tempi esistite, prendendo spunto da Platone.
Secondo il principio dell’anaciclosi ogni forma di governo è destinata a non rimanere invariata, ma a mutare, inevitabilmente. Normalmente ciò che provoca questo cambiamento è la corruzione, e anche la più apparente e solida forma di governa è destinata a decadere.
Secondo Polibio inoltre la costituzione determina la causa del successo di uno stato

“Ora, la principale causa di successo o di fallimento in ogni vicenda va ricercata nel tipo di costituzione di uno stato” [2.9]

Non a caso, è possibile prevedere la sorte e il futuro di uno stato se si osserva attentamente come questo si è originato.

Le tre forme di costituzione illuminata sono il regno, l’aristocrazia e la democrazia, i loro opposti equivalgono rispettivamente alla tirannide, all’oligarchia, all’olocrazia.

La forma di governo che si stabilisce per in modo spontaneo è la monarchia, la quale perfezionandosi si trasforma in regno. A causa della corruzione si trasforma in tirannide, ma dal disfacimento di questa si origina l’aristocrazia. Questa, naturalmente, muta in oligarchia; in seguito la “moltitudine dei comuni cittadini, indignata” [4.10] dà il via alla democrazia. Purtroppo anche questa forma di potere degenera e subentra l’oclocrazia.

“La verità di queste mie affermazioni potrà balzare con estrema evidenza osservando come ciascuna di queste forme cominci, si sviluppi e declini proprio secondo un processo naturale” [4.11]

Polibio ritiene però che le sue teorie, che spesso si sono tramutate in realtà, debbano essere accessibili ad un pubblico più vasto, così cerca di spiegarle sottoforma di storia.

Una serie di catastrofi, come le inondazione, le pestilenze e le carestie, faranno scomparire con se stesse ogni forma di civiltà, lasciando alle proprie spalle un pugno di superstiti. Da questi germoglierà una moltitudine di uomini.. Tra questi, una volta raccoltisi in una comunità, spiccherà un individuo più forte degli altri, che afferrerà le redini del potere, grazie alla sua forza fisica e al suo coraggio. Dal leader di questa comunità prenderà via la monarchia, che confluirà in regno per la saggezza e la popolarità di chi detiene il potere. Col passare delle generazioni il re in carica, ormai soddisfatto da tutte le comodità che erano state fornite dai suoi discendenti, si concentrerà solo sul lusso e sui piaceri, mettendo in secondo piano il bene comune. Il regno tramuterà in questo modo definitivamente in tirannide. Questa però darà adito a numerosi malcontenti tra le classi più nobili, che si ribelleranno e prenderanno il potere. Si avrà così un governo di tipo aristocratico. Quando “tale potere passò dai padri ai figli, costoro, inesperti com’erano dei mali e insieme senza la benché minima idea di cosa fosse l’uguaglianza politica e la liberta di parola” [8.4] la forma di governo fino ad ora illuminata degenererà nella oligarchia. Il popolo si ribellerà “messo al bando” [9.2]lo stato oligarca. La comunità non volendo più ritornare alla monarchia, poiché ormai ne conosce i pericoli a cui potrà andare incontro date le precedenti esperienze, deciderà di confidare in sé dando vita alla democrazia. Le generazioni che però vivranno in un ambiente democratico saranno talmente abituate ad una libertà smodata, che“soprattutto quelli che posseggono maggiori ricchezze” [9.5] “lapidano il proprio patrimonio cercando di adescare e di corrompere in tutti i modi il popolo” [9.6] portando la democrazia ad una violenta oclocrazia “finchè, riducendosi di nuovo in uno stato completamente selvaggio, non trova un signore e un monarca” [9.9]
“Questo è il ciclo delle rivoluzioni politiche; questa è la legge naturale” [9.10]

Come hanno agito i governatori che si sono susseguiti negli anni per evitare questa legge naturale, per non cadere nel vortice della “anaciclosi”?

Secondo Polibio, Licurgo, legislatore della Sparta del VIII secolo a.C, trovò la soluzione a ciò riunendo tutti gli elementi positivi dei migliori sistemi politici ( la monarchia, l’aristocrazia e la democrazia), poiché “ogni forma di governo semplice e fondata su un solo centro di potere è instabile” [10.2]
In questo modo si formò un potere equilibrato e controbilanciato, con il popolo che deteneva una adeguata parte di responsabilità e potere.
I romani invece fondarono il miglior sistema politico, sempre secondo lo storico greco, prendendo ciò che vi era di buono dall’esperienza acquisita nel corso degli anni.

Il principio dell’anaciclosi, nonostante sia stato teorizzato più di 2000 anni fa, è più che mai attuale, anche all’interno della nostra odierna politica.

Edited by edo24 - 15/6/2011, 13:59

Tags:
Platone,
Politica,
Storia
 
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